Calvino achieves exactitude and visibility through its controlled, legible letterforms, while lightness and quickness are inspired by calligraphic hand influences.
"Elegance
is elimination".
Cristóbal Balenciaga
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
Calvino Grande
In designing the Calvino typeface family Andrea Tartarelli set himself the challenge to follow the principles expressed by the italian writer Italo Calvino in his masterpiece Six memos for the next millenium. Exactitude and visibility are translated typographically through the reference to sixteen century garalde typography and its controlled, highly legible letterforms. To balance this formal rigour, lightness and quickness were added by letting the design be inspired by the calligraphic hand, following the lesson of Gudrun Zapf. The idea of molteplicity was kept central, developing Calvino in a range of weights encompassing both display and text use cases, and then expanding the design space with the inclusion of a display sub-family, Calvino Grande, to provide users with a full typographic palette to cover all editorial needs. Sharing the same formal structure, Calvino Grande sports condensed proportions, sharper details and tighter metrics. Both Calvino and Calvino Grande are complemented with a set of italic letterforms, with differences in design and slant to better work at different point size. All the 34 weights of the Calvino family come with a extended latin and cyrillic charset, covering over two hundred languages, and all equipped with a wide range of open type features including positional numerals, alternate forms, and stylistic sets. Four variable typefaces are also included in the full package, for any need of fine-tuning the typeface grade of weight.
Special thanks go to Laurène Girbal for the help in developing the regular weight.
Writing system:
Language Supported:
Weights
-
CGrande Monoline
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CGrande Thin
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CGrande Extralight
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CGrande Light
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CGrande Regular
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CGrande Semibold
-
CGrande Bold
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CGrande Extrabold
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CGrande Black
Features
-
flfiStandard Ligatures
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ggContextual Alternates
-
(¿H?)Case-Sensitive Forms
-
ffbftDiscretionary Ligatures
-
CrackStylistic Set 1
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AreaStylistic Set 2
-
KayakStylistic Set 3
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QStylistic Set 4
-
12/23Fractions
-
1o 2aOrdinals
-
123Oldstyle Figures
-
123Tabular Figures
-
H123Alternate Annotation Forms
-
H123Denominators
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H123Subscript
-
H123Superscript
-
H123Numerators
-
120Slashed Zero
Variable Typefaces
Calvino Variable
Variable fonts are only available with the full family package (and might not be supported by all software)
Lezioni Americane
"Six Memos for the Next Millennium" is a book based on a series of lectures written by Italo Calvino for the Charles Eliot Norton Lectures at Harvard. At the time of his death, Calvino had finished all but the last lecture.
«Chi è ciascuno di noi se non una combinatoria di esperienze, di informazioni, di letture, di immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili»
(da Italo Calvino, Lezioni americane, 1988)
Italo Calvino fu invitato a tenere le lezioni nell'ambito delle prestigiose "Charles Eliot Norton Poetry Lectures", previste per l'autunno 1985. Colpito da ictus il 6 settembre 1985, Calvino morì dopo dodici giorni, avendo terminato tutte le lezioni tranne l'ultima, la sesta.
Quando Calvino morì, non aveva ancora pensato a un titolo italiano. La moglie Esther Judith Singer racconta che «aveva dovuto pensare prima al titolo in inglese, Six Memos for the Next Millennium, ed era il titolo definitivo». La prima edizione postuma uscì infatti in inglese. Il titolo Lezioni americane fu scelto dalla vedova. Esso deriva dal modo in cui Pietro Citati, che era solito visitare in quell'ultima estate lo scrittore ligure nella sua casa di Roccamare, aveva l'abitudine di chiedergli: «Come vanno le lezioni americane?»
Le Lezioni americane offrono appunti utili per orientarsi nelle trasformazioni che apparivano davanti ai suoi occhi. L'informatica dei suoi anni è ancora configurata all'ambito numerico; ma Calvino ci offre spunti che vanno ben al di là di queste applicazioni. In tutte le Lezioni Calvino sottolinea la sua predilezione per testi brevi. Inoltre, Calvino offre suggerimenti meno ovvi, come quello della scrittura come sistema di controllo. E, ancora, sottolinea l'importanza del ritmo, anche nelle narrazioni in prosa. Ogni lezione prende spunto da un valore della letteratura che Calvino considerava importante e che considerava alla base della letteratura per il nuovo millennio. L'ordine delle lezioni non è casuale; segue, infatti, una gerarchia decrescente; si comincia dalla caratteristica più importante (la leggerezza) e si procede con la trattazione di quelle meno essenziali. Innumerevoli, in ogni lezione, sono i rimandi ad autori e testi letterari della tradizione occidentale. Talvolta gli esempi citati sono dei più disparati, spaziano dal Medioevo alla contemporaneità, dalla letteratura americana a quella italiana, ma Calvino riesce a unirli in una trattazione sistematica e coerente, in cui il filo conduttore è determinato dalla caratteristica presa in esame.